mercoledì 29 dicembre 2010

l'ultima pittura d'immagine..


[...] La pittura nella sua storia ha sempre guardato, con le sue ‘maschere’ simboliche, talvolta in maniera privilegiata, al campo del sacro, anche quando questo è “travestito” nel profano o nella quotidianità, esprimendo tracce, costruzioni e figure di un passaggio che libera interiori moventi: percorsi con lo sguardo della citazione (storica, autobiografica, visionaria) “trovata” nello stesso svolgersi dell’atto creativo. 

 
Donna Totem (trittico)

Untitled, olio su tela (50x50x5), 2008


 "Through perturbing dialectics and linguistic contaminations, such as photography, graphics, cartoons, writing and gestuality extremized up to become performance, the new image painting may also become mystic expression. At the same time, it may rielaborate (as it happens among contemporary artists in Catania) mythical essences and unreal figures (unreal even in their apparent reality) emerging, almost appearing, in the draft, the narrative construction of the painting.".. 


L’ultima pittura d’immagine può divenire pratica di mistica, attraverso dialettiche e contaminazioni linguistiche perturbanti: come con la fotografia, la grafica, il fumetto, la scrittura, la gestualità estesa fino alla performance, ecc. Nello stesso tempo “rielabora” (caratteristica presente in diversi pittori dell’area catanese) essenze mitiche e figure irreali (anche nella loro apparente realtà), emergenti come apparenze sulle stesure e costruzioni narrative del quadro. 

"The new image painting guidelines are also those of the young Sicilian artist’s work and path." [...] (Vitaldo Conte in Due ma non due. Fiori bianchi e rosa rossa nel giardino mistico. Ed. Altavoz 2007)


Queste direzioni sono “presenze” nel lavoro e procedimento del giovane artista siciliano Salvatore Santoddì": il “pittore dei transiti terrestri” vuole far coincidere il momento dell’arte con quello del proprio percorso meditativo e di riflessione.

Untitled
La costruzione dipinta, più che un genere espressivo, è un’altra possibilità di leggere il linguaggio dell’architettura come narrazione e significazione psico-esistenziale. L’artificio della tecnica pittorica serve per raccontare e segnalare - con le immagini - inquietudini interiori e sociali: come nelle città nuove dei Futuristi, nelle piazze di Giorgio De Chirico o nei profili metropolitani di Arnau Alemany. L’architettura dipinta diviene l’ambiente della nostra esistenza quotidiana e immaginale, insieme ai suoi possibili contatti con l’atmosfera mistica. [...]
(Vitaldo Conte in Due ma non due. Fiori bianchi e rosa rossa nel giardino mistico. Ed. Altavoz, 2007) 

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